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Voucher e prestiti per Under 35
19 Maggio 2024 Confartigianato Puglia

Come scrivono Valentina Melis e Serena Uccello su Il Sole 24 Ore, è in arrivo l’importante novità del DECRETO COESIONE, che prevede Voucher e prestiti per gli under 35 che decidano di mettersi in proprio. Dunque, nuovi incentivi che dovrebbero spingere i giovani sotto 35 anni ad aprire attività professionali autonome.

Il decreto Coesione, varato il 30 aprile scorso, contiene misure finanziate con una quota attorno ai 940,2 milioni di fondi nazionali ed europei.

Nello specifico, i primi due aiuti sono destinati all’autoimpiego al Centro-Nord e al Sud, mentre il terzo ha un focus sullo sviluppo di nuove tecnologie. Questo quadro normativo dovrebbe rappresentare anche un importante incentivo all’occupazione.

Tanto che secondo Confprofessioni si tratta di «Interventi che sono da apprezzare e vanno nella direzione auspicata».

Il Governo ha confezionato tre nuovi incentivi che, oltre a rilanciare gli sgravi contributivi ai datori per assumere lavoratori dipendenti (giovani, donne svantaggiate e personale inserito nel Mezzogiorno), contengano anche tre aiuti per avviare una nuova attività di lavoro autonomo, imprenditoriale o professionale. Le tre misure, come già sottolineato, sono finanziate con 940,2 milioni, dei quali: 840,2 milioni arriveranno dal Programma nazionale giovani donne e lavoro 2021-2027 (che si avvale di fondi nazionali ed europei, del Fse) e 100 milioni dal Pnrr (missione 5, Inclusione e coesione, programma Gol, Garanzia di occupabilità dei lavoratori).

Nello specifico, i primi due aiuti sono articolati su base territoriale: «Autoimpiego Centro Nord Italia» e «Resto al Sud 2.0», quest’ultimo orientato a incentivare l’apertura di nuove attività in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Importante sapere che, in entrambi i casi,, i beneficiari devono avere determinate caratteristiche: età sotto i 35 anni, e, alternativamente, trovarsi in condizione di marginalità sociale, senza lavoro, o essere beneficiari di ammortizzatori sociali destinatari delle misure del programma Gol.

Il giovane con tali caratteristiche potrà chiedere un voucher per l’avvio dell’attività, non soggetto a rimborso, oppure contributi a fondo perduto. Il voucher per acquistare beni, strumenti e servizi per avviare l’attività ha però un ammontare-base differenziato fra Centro-Nord e Sud: 30mila euro al Centro-Nord e 40mila euro per le nuove attività con sede legale nel Mezzogiorno e nei territori colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016 nel Centro Italia (gli importi aumentano di 10mila euro per l’acquisto di beni tecnologici e digitali). Anche il contributo a fondo perduto si articola diversamente su base territoriale: per l’autoimpiego nel Centro-Nord Italia, ammonta al 65% dell’investimento fino a 120mila euro e al 60% dell’investimento fra 120mila e 200mila euro. Le stesse percentuali si innalzano al 75% e al 70% dell’investimento per chi fruirà del bonus «Resto al Sud 2.0». Per questi due aiuti è prevista una spesa di 800 milioni.

Per quanto riguarda il terzo incentivo, quest’ultimo vale su tutto il territorio nazionale e ha l’obiettivo di favorire l’occupazione giovanile nei settori cosiddetti “strategici” per lo sviluppo di nuove tecnologie e per la transizione digitale ed ecologica. I disoccupati under 35 che vorranno avviare nuove attività in questi campi, e andranno ad assumere dipendenti a tempo indeterminato (sempre sotto i 35 anni), dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025, potranno usufruire di uno sgravio totale dei contributi dovuti per i dipendenti, esclusi i premi Inail, rispettando il limite di 800 euro mensili per lavoratore e per la durata massima di tre anni.

I fondi a disposizione per tale incentivo ammontano a 140,2 milioni, nell’ambito del Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027.

Tale incentivo deve sottostare ad una previa autorizzazione della Commissione europea.

Come visto, le reazioni a questi nuovi voucher e prestiti per gli under 35 sono state tutte favorevoli. Confprofessioni, tramite il suo presidente Gaetano Stella, ha parlato di incentivi che, in qualche maniera, aiutano e supportano l’avvio di un’attività produttiva. Tanto da sottolineare: “Le nuove misure vanno a sostenere il segmento dei giovani professionisti, che negli ultimi anni ha molto sofferto, un po’ per l’assenza di tutele, un po’ per gli effetti della pandemia. Le disposizioni previste dal decreto Coesione vanno dunque nella direzione di quanto avevamo già chiesto più volte nel passato ed equiparano il mondo delle professioni a quello della piccola impresa, equiparazione già avvenuta nella legislazione europea”.

Anche perché tali investimenti sono ormai fondamentali in un’ottica di sviluppo economico maggiormente produttivo e competitivo, volto a valorizzare un bacino di lavoratori cruciale per il nostro futuro progresso, ovvero quegli under 35 troppo spesso negletti e non in grado di incanalare, senza il sostegno di incentivi pubblici, le proprie capacità ed energie in ambito produttivo.

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