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Sono 1.851 i «Paperoni» nella città di Bari

Bari, 28/05/2015 – Sono 1.851 i «Paperoni» nella città di Bari. L’anno scorso hanno dichiarato un reddito complessivo superiore a 120mila euro.

A Lecce se ne contano 591. Seguono Taranto (501), Foggia (378), Brindisi (212) e Barletta (161). Per un totale di 3.694 contribuenti, con un reddito oltre 120mila, nei soli capoluoghi di provincia. E’ quanto emerge dalla quarta indagine sulle dichiarazioni Irpef, condotta dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati del Dipartimento delle Finanze.

Quelli che dichiarano tra i 75mila e i 120mila sono 9.684, di cui 4.636 a Bari, 1.434 a Taranto, 1.434 a Lecce, 1.073 a Foggia, 617 a Brindisi e 487 a Barletta.

La classe di reddito che comprende il maggior numero di contribuenti è quella che va dai 15mila ai 26mila. Include 160.965 persone, di cui 56.718 a Bari, 36.306 a Taranto, 25.620 a Foggia, 15.089 a Lecce, 14.433 a Brindisi e 12.799 a Barletta.

 

Più in generale, in Puglia, sono diminuiti i contribuenti, ma sono aumentati i redditi dichiarati. In particolare, l’anno scorso, sono stati ben 2.577.466 i contribuenti che hanno assolto all’obbligo di presentazione della dichiarazione ai fini dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (Irpef). Rappresentano il 6,3 per cento del totale in Italia (40.989.567). Rispetto all’anno precedente sono scesi di 21.436 unità, pari allo 0,8 per cento (erano 2.598.902 nel 2013).

Tuttavia, hanno dichiarato 591,6 milioni di euro in più, pari a un tasso dell’1,5. Il reddito complessivo ammonta a 39,6 miliardi di euro, contro i 39 dell’anno precedente. Il reddito medio, in Puglia, è di 15.630 euro (l’anno prima era 15.570), contro i 20.700 euro della media nazionale.

 

«I dati elaborati dal nostro centro studi - commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia - evidenziano come, pur a fronte di un incremento dei redditi dichiarati, vi sia un inesorabile calo dei cittadini che presentano le dichiarazioni Irpef, probabilmente perché i relativi redditi sono scesi fino a rientrare nella fascia di esenzione. È questo un dettaglio che deve far riflettere, ed è anche alla luce di tale dato che va considerato il leggero incremento del reddito medio. Occorre sottolineare che negli ultimi anni, sulla scia di un federalismo mal attuato e mai compiutamente realizzato, la fiscalità locale è letteralmente esplosa. Nonostante i tagli dei trasferimenti, infatti, gli enti locali devono mantenere il proprio standard di servizi: il risultato è che il combinato delle varie tasse raccolte a livello comunale sta mettendo a dura prova cittadini ed imprese che, è bene ricordarlo, pagano le imposte anche sugli immobili strumentali. L’attesa riforma del fisco - conclude Sgherza - dovrà considerare un approccio organico anche al problema della tassazione locale per centrare l’obiettivo di una riduzione effettiva e globale della pressione fiscale».

 

 

 

Reddito complessivo

Reddito complessivo

Reddito complessivo

Reddito complessivo

Reddito complessivo

Reddito complessivo

Reddito complessivo

 

da 0 a 10mila

da 10mila a 15mila

da 15mila a 26mila

da 26mila a 55mila

da 55mila a 75mila

da 75mila a 120mila

oltre 120mila

Bari

65.614

25.541

56.718

43.659

5.642

4.636

1.851

Barletta

23.980

8.615

12.799

6.515

611

487

161

Brindisi

18.341

6.958

14.433

10.905

937

617

212

Foggia

30.818

12.078

25.620

17.654

1.429

1.073

378

Lecce

20.529

7.463

15.089

13.912

1.728

1.434

591

Taranto

37.737

14.238

36.306

26.834

1.897

1.437

501

fonte: elaborazione Centro Studi Confartigianato Imprese Puglia su dati DF

 

 

 

 



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