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Diminuiscono i contribuenti pugliesi ma aumentano i redditi dichiarati

Bari, 02/08/2013 – Diminuiscono i contribuenti pugliesi, ma aumentano i redditi dichiarati. E’ quanto emerge dalla prima indagine sulle dichiarazioni, condotta dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia.

In particolare, l’anno scorso in Puglia, sono stati ben 2.585.358 i contribuenti che hanno assolto all’obbligo di presentazione della dichiarazione ai fini dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (Irpef). Lo hanno fatto in via diretta, attraverso il modello Unico (696.255 schede) o con il modello 730 (1.254.339), o in via indiretta come soggetti sottoposti a trattenute per opera di chi eroga loro i compensi (634.764 modelli 770). Rappresentano il 6,3 per cento del totale in Italia (41.320.548).
Rispetto all’anno precedente sono diminuiti di 7.526 unità, pari allo 0,3 per cento (erano 2.592.884 nel 2011). Tuttavia, hanno dichiarato 446 milioni di euro in più, pari all’1,1 per cento.
Il reddito complessivo ammonta a 39,4 miliardi di euro. Cresce, perciò, il reddito medio dei pugliesi: da 15.022 euro a 15.238.
L’incremento è di 216 euro a testa, pari ad un tasso positivo dell’1,4 per cento. La regione con il reddito medio più elevato è la Lombardia (23.210 euro), seguita dal Lazio (22.160), mentre quella con il reddito medio più basso è la Calabria (14.210). Il reddito medio degli italiani è di 19.655 euro, nel Mezzogiorno è di 15.701.

In Puglia, l’ammontare imponibile è di 38 miliardi e l’imposta netta a carico dei pugliesi è salita a 6,4 miliardi.
Il «peso» dell’Irpef è di 3.700 euro circa a testa, escludendo, però, la quota dei contribuenti che hanno un’imposta pari a zero (si tratta, ad esempio, di coloro che rientrano nelle fasce di esonero oppure fanno valere detrazioni tali da azzerare l’imposta).

Sempre in tema di prelievo fiscale, si registra un’impennata dell’addizionale regionale: da 301,8 milioni di euro a 526,4 milioni.
L’incremento è di 224,6 milioni, pari al 74,4 per cento. La media sale da 180 euro pro-capite a 315. Ciò per l’innalzamento delle aliquote dello 0,33 per cento (voluto dal Governo Monti) che ha portato l’aliquota base all’1,23 per cento.
Sale pure l’incasso determinato dall’addizionale comunale: da 174 milioni a 179 (più 2,8 per cento).

«Questi dati – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Puglia, Francesco Sgherza – dimostrano come la tassazione sui redditi da lavoro dipendente e autonomo abbia raggiunto livelli ormai insostenibile per le famiglie e le imprese. E’ necessario – aggiunge il presidente – adottare tutti gli strumenti possibili per ridurre la pressione fiscale sulle spalle dei lavoratori, così da poter agganciare, quanto prima, l’agognata ripresa».

Al link in basso, lo studio sulle dichiarazioni dei redditi dei cittadini pugliesi, comprensivo dei relativi dati provinciali

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