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Crolla l’export pugliese verso la Grecia Export/ Per la prima volta, importiamo più di quanto esportiamo

Bari, 21/07/2015 – Crolla l’export pugliese verso la Grecia. Per la prima volta, si ribalta la bilancia commerciale: importiamo più di quanto esportiamo.

La crisi ellenica sta penalizzando le aziende della Puglia più di quelle greche. Tant’è che le esportazioni si sono ridotte del 34 per cento (da 67 a 44 milioni), mentre le importazioni, nel primo trimestre di quest’anno, sono cresciute del 200 per cento (da 28 a 85 milioni). Il saldo commerciale è negativo per 41 milioni.

E’ quanto rileva il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia che ha elaborato gli ultimi dati Istat. Senza dubbio, la più volte minacciata «Grexit» e le discussioni delle ultime settimane che hanno visto protagonista Alexis Tsipras e l’Unione Europea hanno contribuito a questa sorprendente inversione.

Basti pensare che nel 2007 l’export pugliese valeva ben 386 milioni di euro; ancor di più l’anno dopo, quando si raggiunse l’apice di 394 milioni. Al contempo, la Puglia importava prodotti per un valore complessivo inferiore ai cento milioni.

Nel 2009, a causa della grande crisi finanziaria mondiale, le esportazioni si fermarono a 274 milioni, pari ad un tasso negativo del 30 per cento. L’anno successivo si registrò un importante recupero del 34 per cento, tornando sopra i 360 milioni. Parallelamente, le importazioni dalla Grecia salirono a 133 milioni, per un saldo commerciale di 234 milioni.

Nel 2011, l’export scese a 317 milioni (-14 per cento), mentre l’import raggiunse i 194 milioni (+46 per cento). Il saldo si ridusse, così, a 123 milioni. L’anno dopo, le esportazioni crollarono del 27 per cento (a 232 milioni). Valori negativi anche per le importazioni, diminuite del 23 per cento (148 milioni). Il saldo commerciale scendeva ancora nel 2013 a 73 milioni. In quell’anno l’export valeva 230 milioni, mentre l’import 158.

L’anno scorso le esportazioni sono salite del 9 per cento (251 milioni), mentre le importazioni del 15 per cento (181 milioni). Comunque, il saldo era ancora positivo per la Puglia per 70 milioni. Quest’anno, invece, la situazione è diametralmente opposta: importiamo beni più di quanto ne esportiamo.

Certamente, la caduta del Pil greco, sceso finora del 25 per cento rispetto all’inizio della crisi, ha tolto potere d’acquisto ai cittadini ellenici, facendo crollare le esportazioni pugliesi. Dal 2009 in poi le cose sono costantemente peggiorate.

Nel frattempo, però, l’import pugliese dalla Grecia ha continuato a crescere, con la sola eccezione del 2008 e del 2012 (rispettivamente -12,5 per cento e -23 per cento). In dettaglio, +6 per cento nel 2009, 35 per cento l’anno dopo, 46 nel 2011, 6 nel 2013 e 15 nel 2014. E purtroppo nel 2015, con l’entrata della Grecia in un nuovo tunnel, le cose sono peggiorate a vista d’occhio. Non c’è dubbio: anche la Puglia ha sofferto e soffre per la crisi greca.

Le nostre imprese, oltre ad imprimere forti crescite dell’export nel corso dei primi anni del nuovo secolo, erano arrivate in loco aprendo delle filiali o comprando delle partecipazioni di controllo sull’onda del boom economico del dopo-ingresso nell’euro. Oggi lo scenario è completamente diverso e si è innescata la marcia indietro, perché continua il trend discendente.

La Grecia era un buon acquirente di beni di consumo dall’Italia: ai primi posti prodotti alimentari e bevande, sostanze chimiche e farmaceutiche, abbigliamento e meccanica. Noi importiamo, soprattutto, prodotti petroliferi raffinati, metalli non ferrosi, olio e prodotti da pesca.

Riguardo al turismo, dopo l’annuncio del referendum, si sono registrate alcune cancellazioni e cambi di meta, oltre al rallentamento delle prenotazioni, ma nella realtà non ci sono scenari apocalittici. I turisti, infatti, non hanno limitazioni nei prelievi bancomat e i greci, al massimo, potrebbero preferire il contante alle carte di pagamento.

 

 

«Da sempre la nostra regione ha un rapporto privilegiato con la Grecia – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia.

Per ragioni di prossimità geografica ma anche per i legami culturali che risalgono alla notte dei tempi, la Puglia è senza dubbio la regione italiana più influenzata dalle vicende della penisola ellenica.

Proprio per questi motivi dovevamo aspettarci che l’economia locale non passasse indenne gli eventi degli ultimi mesi. Eppure i dati elaborati dal nostro Centro Studi sorprendono ugualmente per ordine di grandezza. Le esportazioni pugliesi sono crollate da 394 a soli 44 milioni di euro nel giro di pochi anni: una caduta pesante e ripidissima.

Le ultime vicende hanno addirittura condotto al capovolgimento della bilancia commerciale: una situazione mai verificatasi prima, su cui ha pesato anche l’ affidabilità finanziaria del sistema produttivo ellenico, ridotta al punto da essere considerata un rischio per gli scambi.

Insomma, non solo i nostri imprenditori hanno perso un mercato di riferimento ma hanno purtroppo guadagnato la concorrenza di un agguerrito competitor, perlomeno in alcuni settori produttivi, in forza della svalutazione dei beni prodotti ad Atene. Dopo la restrizione delle esportazioni in Russia – conclude il presidente – è questa un’altra circostanza estremamente negativa di cui le imprese pugliesi, specie con un mercato interno ancora stagnante, avrebbero fatto volentieri a meno».

 

 

I trimestre 2014

I trimestre 2015

Var.% I trimestre 2014-2015

 

Export

Import

Export

Import

Export

Import

 

Foggia

3.088.348

1.188.158

2.100.000

6.966.760

-32,0%

486,3%

Bari

20.425.898

17.895.686

22.910.722

42.750.242

12,2%

138,9%

Taranto

25.687.725

410.508

5.949.800

1.018.384

-76,8%

148,1%

Brindisi

14.599.346

5.123.247

9.742.980

20.703.391

-33,3%

304,1%

Lecce

1.224.454

1.568.970

1.339.885

1.187.565

9,4%

-24,3%

Barletta-Andria-Trani

2.145.647

2.103.352

1.997.394

12.201.455

-6,9%

480,1%

Puglia

67.171.418

28.289.921

44.040.781

84.827.797

-34,4%

199,9%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SALDO

2007

2008

2009

2010

2011

 

EXPORT/IMPORT

280.093.489

301.063.050

175.774.530

234.415.904

123.013.313

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SALDO

2012

2013

2014

I trimestre 2015

 

EXPORT/IMPORT

83.326.287

72.661.687

70.299.617

-€ 40.787.016

 

 

 

 

 

 

 

 

fonte: elaborazione Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Istat

 

 

 

 

Export

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Foggia

10.823.001

13.779.253

10.694.590

8.979.799

11.646.305

11.627.013

12.000.203

11.077.489

Bari

107.973.101

113.400.479

92.714.743

90.362.001

93.784.150

82.328.207

87.658.618

92.158.991

Taranto

186.851.343

181.540.589

116.447.331

193.654.714

145.350.696

78.666.820

68.856.583

72.451.616

Brindisi

69.023.969

72.107.322

46.952.181

57.709.311

50.510.850

45.264.708

46.695.089

62.422.988

Lecce

11.387.004

12.933.521

7.401.177

9.344.052

7.826.704

5.704.736

7.040.888

5.835.559

Barletta-Andria-Trani

0

0

0

7.241.523

7.779.969

8.082.299

8.228.729

7.350.940

Puglia

386.058.418

393.761.164

274.210.022

367.291.400

316.898.674

231.673.783

230.480.110

251.297.583

Var.% Puglia

 

 

 

 

 

 

 

 

su anno precedente

 

2,0%

-30,4%

33,9%

-13,7%

-26,9%

-0,5%

9,0%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Import

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Foggia

18.930.572

14.332.915

9.259.561

6.039.610

17.344.084

12.487.875

9.956.669

14.623.660

Bari

50.023.780

39.849.598

43.957.739

59.137.178

93.251.795

71.231.501

75.278.786

94.237.867

Taranto

3.023.216

1.837.654

8.340.203

2.626.269

15.941.552

2.285.182

3.059.524

2.862.953

Brindisi

28.028.643

30.189.051

29.885.482

48.109.170

38.291.469

38.178.438

43.284.580

46.045.362

Lecce

5.958.718

6.488.896

6.992.507

9.190.983

12.250.659

5.891.201

7.124.023

7.526.134

Barletta-Andria-Trani

0

0

0

7.772.286

16.805.802

18.273.299

19.114.841

15.701.990

Puglia

105.964.929

92.698.114

98.435.492

132.875.496

193.885.361

148.347.496

157.818.423

180.997.966

Var.% Puglia

 

 

 

 

 

 

 

 

su anno precedente

 

-12,5%

6,2%

35,0%

45,9%

-23,5%

6,4%

14,7%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

fonte: elaborazione Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Istat

 

 

 

 

 



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