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Aumentano i negozi e gli opifici, ma diminuiscono i laboratori per arti e mestieri in Puglia Immobiliare/Ecco tutti i dati sui fabbricati produttivi

Bari, 23/10/2015 – Aumentano i negozi, diminuiscono i laboratori per arti e mestieri in Puglia. E' quanto rileva il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia che ha calcolato il numero totale di negozi e botteghe (accatastati, dall’Agenzia dell’Entrate, in categoria C1), magazzini e locali di deposito (C2), laboratori per arti e mestieri (C3), opifici e capannoni (D1) e fabbricati adattati per esigenze industriali (D7).

 

In particolare, nella provincia di Bari, è concentrato il 40,3 per cento dei negozi aperti in tutta la regione. Se ne contano ben 59.348 su 147.261 (nel 2012 erano 145.307). Seguono la provincia di Lecce con 30.090 rivendite, pari al 20,4 per cento, la Capitanata con 22.535 negozi, pari al 15,3 per cento, la provincia di Taranto con 19.635 unità, pari al 13,3 per cento e quella di Brindisi con 15.653 unità (10,6 per cento).

 

Riguardo ai laboratori per arti e mestieri, se ne contano 44.521 (nel 2012 erano 45.024). Se ne sono persi 503, di cui 372 nella provincia di Lecce (da 13.289 a 12.917). Rappresentano il 29 per cento del totale regionale.

In provincia di Bari sono ancora aperti 14.349 laboratori, pari al 32,2 per cento del dato complessivo regionale, in quella di Brindisi ne esistono 4.961, in quella di Foggia 6.260, in quella di Taranto 6.034.

 

Gli opifici sono 32.638 (nel 2012 erano 30.032), di cui 13.097 hanno sede in provincia di Bari, 6.824 in Capitana, 5.978 nel Salento, 3.442 nel tarantino e 3.297 nel brindisino.

 

I fabbricati adattati per esigenze industriali sono 8.830, di cui 5.122, pari al 58 per cento, costruito nel barese, 1.199 in provincia di Foggia, 973 nel Salento, 910 a Brindisi e 626 a Taranto.

 

«L’indagine effettuata dal nostro Centro Studi regionale – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – relativa al patrimonio immobiliare “produttivo”, ci permette di fare un doppio ordine di considerazioni.

Innanzitutto possiamo affermare che nonostante la durissima crisi economica negozi, laboratori e botteghe continuano ad essere capillarmente presenti sul territorio pugliese. Tuttavia, al di là dell’andamento negli accatastamenti, ciò che più preoccupa è il loro tasso di reale utilizzo. Le botteghe ed i laboratori, oltre ad essere sede di attività economica, rappresentano un’importante presidio del territorio: laddove scompaiono, si assiste ad un inesorabile impoverimento non solo del tessuto economico ma anche di quello sociale.

Secondariamente, è appena il caso di sottolineare il persistente paradosso della tassazione sugli immobili produttivi: è un’assurdità che vengano considerati alla stregua di seconde case.

Per questo – conclude il presidente – attendiamo con ansia che il Governo passi dalle promesse ai fatti, dando seguito alla parte di delega fiscale ancora sospesa e districando, oltre ai nodi della tassazione locale, anche tale questione.

Laboratori, botteghe e negozi sono la nostra prima casa».



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