Una costellazione di imprese artigiane

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Oltre 11mila articoli contraffatti in Puglia Ecco tutti i dati relativi al sequestro delle merci

Centro Studi

Bari, 14/01/2016 – Oltre 11mila articoli contraffatti in Puglia. Dal 2008 al 2014, sono stati sequestrati 11.373 prodotti. Più precisamente, 3.839 accessori di abbigliamento, 2.457 capi di abbigliamento, 1.886 paia di calzature, 991 occhiali, 478 apparecchiature elettriche, 387 orologi e gioielli, 184 giocattoli e giochi, 68 cd, dvd, cassette, 62 profumi e cosmetici, 34 apparecchiature informatiche e 987 merci di varia natura. E non sono che la punta dell’iceberg rispetto al giro d’affari generato dai prodotti “taroccati”.

E’ quanto emerge da un’indagine congiunturale, condotta dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati dell’Agenzia delle Dogane e della Guardia di Finanza.

Analizzando le singole province, 3.623 articoli sono stati sequestrati nella provincia di Lecce, 2.621 in quella di Bari, 1.747 in quella di Taranto, 1.709 in quella di Foggia, 1.627 in quella di Brindisi, 47 in quella di Barletta-Andria-Trani.

 

Gli ultimi dati disponibili stimano in più di 200 miliardi di euro l’anno il volume complessivo del commercio mondiale di merci contraffatte, in continua crescita. In Italia, primo paese dell’Unione Europea per numero di articoli sequestrati, il Ministero per lo Sviluppo economico stima in 6 miliardi e 924 milioni il valore del mercato della contraffazione. La pressione della contraffazione ha aggravato le già difficili condizioni delle imprese manifatturiere ed ha concorso a determinare la contrazione delle imprese artigiane.

 

«I dati elaborati dal nostro Centro Studi regionale – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – dimostrano con l’evidenza dei numeri che quello degli articoli contraffatti è un mercato sempre florido e in piena attività.

Le piccole e medie imprese sono quelle meno in grado di difendersi da questo fenomeno che arreca danni consistenti e su più livelli specie ad alcune produzioni tipiche del Made in Italy.

L’economia irregolare ha un mercato trasversale: riguarda tutta la società e tutta la produzione italiana di valore. Dall’abbigliamento all’agroalimentare, dalla tecnologia ai gioielli. I danni che essa produce – continua Sgherza – non solo si traducono in minor reddito per gli imprenditori onesti, ma comportano un incremento esponenziale del lavoro sommerso e dell’evasione fiscale. Ciò senza contare che i proventi della vendita di questi prodotti finiscono molto spesso per finanziare organizzazioni malavitose.

Per combattere la contraffazione – spiega il presidente – è fondamentale informare i consumatori circa i rischi a cui si espongono. I prodotti contraffatti sono fabbricati senza la minima osservanza delle norme sulla sicurezza, non sono sottoposti a controlli di qualità, non offrono tutela all’acquirente per i difetti della merce e possono causare gravi danni alla salute.

Confartigianato da sempre collabora attivamente con le istituzioni per contrastare questo fenomeno non solo tramite campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica ma anche supportando una più efficace legislazione nazionale e locale a tutela di imprese e consumatori.»

Per ulteriori approfondimento si rinvia al link sottostante.



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