Una costellazione di imprese artigiane

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Legge Regionale QUOTE LATTE: Confartigianato Puglia in difesa dei CASARI

Si è tenuta questa mattina presso la sede del Consiglio Regionale, l'audizione delle Associazioni di Categoria in merito al d.d.l. regionale n.09/2013 "Disposizoni relative alle sanzioni amministrative in materia di quote latte di cui agli artt. 5,6 e 9 della legge 30 maggio 2003, n. 119 e s.m.i." (Atto consiliare n.269)

DI CHE SI TRATTA: I regolamenti della UE e le leggi nazionali che disciplinano il cosidetto "regime delle Quote Latte" sono finalizzati a creare l'equilibrio tra la domanda e l'offerta del latte bovino nel mercato lattiero-caseario.
A tal fine, ad ogni Stato membro della UE è stato assegnato un quantitativo totale di produzione lattiera QRN (quantitativo di riferimento nazionale) "garantito" e non soggetto a restrizioni di vendita, suddiviso in quota consegne e quota vendite dirette.
Il QRN di ogni Stato, a sua volta, è stato distribuito ai produttori di latte bovino in base allo storico delle loro produzioni in specifici anni di riferimento, andando a costituire la QRI (quota di riferimento individuale o, come meglio conosciuta, "quota latte"): ogni azienda agricola che intenda produrre e commercializzare latte deve possedere una propria quota latte, ossia un quantitativo di latte (in kg) autorizzato alla commercializzazione. Se il produttore sfora tale quota di commercializzazione, lo Stato applica un prelievo supplementare sulla quota aggiuntiva.

IL RUOLO DEI CASEIFICI: Gli acquirenti di latte, come i caseifici, sono iscritti presso un apposito albo-acquirenti tenuto dalla P.A., e svolgono nei confronti dei produttori di latte un ruolo simile a quello dei sostituti di imposta, o megli di controllo. Essi infatti, hanno l'onere di contabilizzare e controllare le consegne di latte dei produttori da cui lo acquistano e nel momento in cui questi superano la propria "QRI", devono trattenere mensilmente l'importo del prelievo supplementare, sostituendosi allo Stato e, in seguito alla compensazione nazionale, versarlo ad AGEA, ossia l'organismo statale che coordina il sistema delle "sopraquote".

IL DDL REGIONALE: La legge nazionale in materia di quote latte prevede che siano le Regioni a definire l'entità della sanzione amministrativa da applicare agli acquirenti di latte,qualora questi non si attengano alle disposizioni di cui sopra e, ad esempio, non trattengano il prelievo supplementare o non lo comunichino all'AGEA.
Le sanzioni possono andare da un minimo di 1.000€ ad un massimo di 100.000€, ma è comunque in capo alle Regioni definire la percentuale sanzionatoria relativamente all'importo del prelievo supplementare non trattenuto.

CONFARTIGIANATO PUGLIA: Le sanzioni commisurate nel d.d.l. ammontano al 30% del prelievo per la prima violazione, 50% per la seconda, 80% per più violazioni nell'ambito dello stesso periodo di commercializzazione e 100% del prelievo in caso di una terza violazione in un periodo di commercializzazione differente. In questi due ultimi casi l'accertamento della violazione costituisce altresì elemento di valutazione per la cancellazione dall'Albo degli Acquierenti.
A fronte di pene amministrative così onerose, CONFARTIGIANATO PUGLIA ha espresso il proprio dissenso e richiesto con forza che il ddl venga modificato, anche in  ragione di emendamenti già presentati, onde ridurre drasticamente la quota sanzionatoria, quantomeno per la prima violazione, la cui entità risulterebbe senza dubbio eccessiva per i Mastri Casari Artigiani e null'affatto giustificata da violazioni che, ben lungi dall'essere dolose, potrebbero semplicemente essere causate dalle difficoltà derivanti da una disciplina così complessa.

Come le altre imprese artigiane, anche i Caseifici, fiore all'occhiello della produzione agroalimentare pugliese, stanno attraversando un periodo di profonda crisi: sanzioni così elevate a fronte di lievi violazioni potrebbero rappresentare un peso insostenibile per molti di essi.

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