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Un voucher di 10mila euro per dotare le imprese di un temporary export manager

Un voucher di 10mila euro destinati a imprese (costituite sotto forma di società di capitali, di cooperative e di reti di imprese) che abbiano fatturato almeno 500 mila euro in almeno uno degli ultimi tre esercizi per dotarsi di temporary export manager, ovvero di personale specializzato che le sostenga nei processi di internazionalizzazione. A disposizione delle aziende 19 milioni di euro che verranno distribuiti con due diversi bandi.

Il primo bando (con una dote d 10 milioni di euro) prevede la concessione di un voucher di 10 mila euro per l'inserimento in azienda di un temporary export manager per almeno sei mesi, a fronte di una quota di cofinanziamento da parte dell'impresa beneficiaria di almeno 3mila euro.

Nel secondo bando (con una dote di 9 milioni di euro), il valore del voucher rimarrà invariato per le imprese che presentano per la prima volta la domanda di partecipazione.

Invece l'entità del finanziamento a fondo perduto varierà per le imprese ammesse al primo bando che intendono fare nuovamente ricorso all'agevolazione, prevedendo un voucher di euro 8.000 e una quota di cofinanziamento da parte dell'impresa beneficiaria di almeno euro 5.000.

Con il decreto Mise del 15 maggio 2015 (pubblicato in gazzetta ufficiale del 19 giugno 2015 n. 140) che si mette in atto uno dei segmenti del piano governativo a favore del made in Italy.

I voucher costituiscono un capitolo del piano per l'internazionalizzazione messo a punto dal viceministro allo sviluppo economico, Carlo Calenda, con una dote complessiva di 130 milioni disponibili per il 2015.

Le domande di accesso ai voucher dovranno essere presentate in via telematica attraverso un'apposita procedura informatica che verrà predisposta sul sito del MiSe.

I beneficiari dei voucher saranno le Pmi costituite in forma di società di capitali, anche in forma cooperativa, e le reti di imprese tra Pmi, che abbiano conseguito un fatturato minimo di 500 mila euro in almeno uno degli esercizi dell'ultimo triennio. Tale vincolo non sussiste nel caso di start-up iscritte nella sezione speciale del registro delle imprese.

Una quota delle disponibilità finanziarie è riservata alle Pmi che hanno iniziato il percorso di internazionalizzazione partecipando ai «roadshow per l'internazionalizzazione» organizzati dall'Ice e che hanno acquisito dall'Ice una valutazione di sufficiente potenzialità di internazionalizzazione, con data non anteriore ai tre mesi precedenti il termine per la presentazione della domanda.

Nell'ambito della dotazione finanziaria è istituita una riserva, in misura pari al 3% delle risorse disponibili per ciascun bando, destinata alla concessione dei voucher a beneficio dei soggetti che hanno i requisiti di accesso e hanno conseguito il «rating di legalità».

II decreto consentirà a più imprese o a un network di attività, di costruirsi un ufficio unico, in cui far confluire anche altre aziende, strutturando un vero e proprio piano per conquistare nuovi mercati.

La misura, per la quale sono stati stanziati circa 19 milioni di euro, concederà alle aziende la possibilità materiale di avvalersi del temporary export manager per un periodo iniziale di sei mesi, tramite il meccanismo dei voucher.

Ogni impresa potrà ricevere una dote di circa 10 mila euro, con una compartecipazione delle stesse imprese alle spese pari ad un terzo dell'ammontare del voucher assegnato. Si tratta di un'opportunità per molto giovani laureati in economica, con master e conoscenza delle lingue.

II riconoscimento del ruolo di export manager mette in atto uno dei segmenti del piano governativo a favore del Made in Italy.

I voucher costituiscono, infatti, un capitolo del piano per l'internazionalizza-zione messo a punto dal vice-ministro Carlo Calenda, la cui dote complessiva ammonta a 130 milioni di euro, disponibili per il 2015.

Il bando di gara dei voucher sarà destinato alle imprese che hanno un fatturato da 500 mila euro in su, in almeno uno degli ultimi tre esercizi. Le aziende interessate a usufruire di un export manager potranno accedere al finanziamento collegandosi a un sito internet dedicato, predisposto dal dicastero dello Sviluppo economico, attualmente in fase di completamento.

I fondi potranno essere concessi alle società di capitali, di persone, anche alle società cooperative e alle reti di imprese. La soglia minima di fatturato di 500 mila euro non verrà presa in considerazione nel caso di start-up innovative. Con un successivo decreto direttoriale Mise verrà fissata una riserva - fino al 50% delle risorse - a favore delle imprese che hanno già partecipato o parteciperanno ai «roadshow» per l'internazionalizzazione.

Due le modalità di distribuzione dei fondi con un impegno finanziario della stessa società. I finanziamenti saranno distribuiti con due modalità differenti, legate a un impegno finanziario della stessa azienda.

La prima tranche di fondi, con dote da 10 milioni di euro, sarà diretta alla concessione di singoli voucher (contributi a fondo perduto) da 10 mila euro per almeno sei mesi, alle imprese che investono una quota di cofinanziamento di almeno 3 mila euro.

La seconda parte - e cioè i restanti 9 milioni di euro - riguarderà voucher della stessa entità nel caso di imprese che presentano domanda per la prima volta. Mentre stanzierà voucher da 8 mila euro (con cofinanziamento dell'impresa di almeno 5 mila euro) nel caso si tratti di un'azienda che usufruisce dell'agevolazione per la seconda volta.

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